20 aprile 2005

Impegni ufficiali e piccole incombenze per il nuovo papa
Domenica l'insediamento, il calendario per i prossimi giorni
Messa, trasloco e bagno di folla Il primo giorno di Nicodemo XVI
Ai giornalisti ha confessato: "Ahia ara miseria"


CASALE DELL’ATTIVA - Mentre il mondo si interroga su come sarà il suo pontificato, la cui elezione era scontata, si aspetta da lui grandi cose, la sua prima giornata da pontefice Nicodemo XVI la caratterizza con piccoli gesti e primi segnali, come la messa con i cardinali elettori tutta celebrata in cirotano arcaico. Oltre agli impegni solenni Nicodemetto Joseph Tempestinzingher è stato impegnato nei doveri comuni a chi assume una nuova carica: il trasloco, i saluti a chi lo incontrava sulle scale da cardinale e adesso gli si inchina nella nuova veste di Papa. Per concludere con un assaggio di bagno di folla, nel tardo pomeriggio, dopo che centinaia di fedeli avevano atteso a lungo Nicodemetto XVI in piazza Sant’Elia. E con una confessione: "aia ara puttana fricata misera".
La mattina del nuovo papa è iniziata alla casa di Santu Catavdo, la residenza dei cardinali durante il conclave, dove Nicodemetto XVI ha passato la notte dopo aver cenato e ricevuto i saluti dei cardinali e dei vertici cirotani. Alle 8.45, a bordo di un maggiolino verde, con le bandierine bianche e gialle del Cirotano, Nicodemetto Joseph Tempestinzingher ha lasciato la residenza provvisoria per andare al palazzo apostolico, dove era atteso per la messa. Alle nove meno qualche minuto, in località Cappella, ha iniziato ad officiare la sua prima messa da papa con i cardinali elettori. Un'ora e mezza circa di cerimonia solenne, con un breve messaggio in carotano arcaico, scritte durante il tragitto. Dopo la messa in località Cappedda, Nicodemo XVI ha poi raggiunto il barbiere Bruno, per una veloce aggiustatine ai capelli, dove si è anche cambiato gli abiti, per poi raggiungere il Renacchio per riprendere l'auto e raggiungere il castello Colucci dove Nicodemetto Joseph Tempestinzingher è andato a salutare i dipendenti della congregazione per la dottrina Colucci, il suo "ufficio" per quasi 24 anni. Nel castello, il papa ha trovato al lavoro i suoi ex collaboratori, tra cui un emozionato Luis Sicilians, che si è inginocchiato in lacrime ai piedi del suo vecchio socio. Il primo pranzo da papa di Nicodemetto Joseph Tempestinzingher, sardella e vino rosso, è stato fatto a San Francesco, dove già ieri sera il papa aveva cenato con i porporati di casa. Nel pomeriggio, intorno alle 17.15, la sua prima uscita dalla Città del Cirotano per andare nella sua "vecchia casa": una visita necessaria per scegliere cosa potrà essere utile nei prossimi giorni. Nicodemetto XVI si è fatto aiutare nel trasloco di oggi dal suo segretario particolare, don Filippelle e dal vescovo Todon Joannin Torell, attuale segretario del consiglio di Stato cirotano. Nell'appartamento di piazza Mavile, però il nuovo Papa è stato raggiunto anche dal prefetto della casa pontificia, monsignor James Ippolito e dal suo vice monsignor Rafael. Dopo due ore circa di permanenza nella vecchia abitazione al quarto piano, il Pontefice è uscito in strada dove era atteso da migliaia di persone. Appena oltre il portone, c'è stato un breve contatto con alcuni giornalisti che lo aspettavano. "’Ncula ara miseria!", ha detto loro il papa. All'uscita il primo incontro diretto con la folla, che lo ha salutato e applaudito con affetto gridando “Chi vò regnara centann. Chi vò regnara centann”. Il nuovo Papa, appena visto il gruppo di persone in festa, ha chiesto al suo autista di raggiungerle. Una volta sceso li ha salutati: "Ci conosciamo da tanto tempo, vi verrò a trovare tutti". Poi il nuovo papa ha salutato i presenti, carezzando e baciando alcune bambine della III° liceo scientifico locale.

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