7 maggio 2005 - La bella Alina e il torello della Cassia
Coppia di cotta o di sabbia?
Spazzatura, calunnia pubblica e privata

"Cose da serve", sentenzierebbe un umanista ferito nel cuore. "La finestra sul porcile", titolerebbe un moralista indispettito da questa Italia da pianerottolo. Come gli alcolisti, come i drogati, sappiamo benissimo che la cosa ci fa male. Che dovremmo occupare il nostro (poco) tempo libero a leggere "Alla ricerca del tempo perduto" di Marcel Proust, anziché inseguire le zie di Berlusconi e le peripezie di Montezemolo. La ragione ci grida di infiammare le nostre cellule per le dotte elucubrazioni di Umberto Eco, invece di razzolare beati e beoti tra Corriere e Repubblica ficcando il naso nella presunta liaison che vede protagonisti Alex Rizz e Toton Torello
(Alina e Lello: prove di matrimonio?....).
Perché il bubbone tra l’incantevole giornalista e il torellone della Cassia è scoppiato oggi con due interviste della Rizz ai due primi giornali d’Italia. Cui consegna tutta la sua indignazione: “Ai pettegolezzi sono abituata: da quando sono diventata giornalista, e anche prima per la verità, me ne hanno sempre riferiti parecchi. Ai miei li racconto io stessa, ogni volta dicendo: "Pazienza". Questo però, è davvero sgradevole”, ha confidato alla tgtreina Maria Grazia. “No, non credo di essere io l’obiettivo, Toton è ben più importante di me, la sua famiglia vive una fase complicata e insomma non mi stupirei se si scoprisse che il gossip è nato proprio lì, dentro “casa””.
E Lello, che dice Lello? Lancio Ntono.com di questa mattina: "Provo indignazione per le maldicenze, le illazioni e le gratuite insinuazioni con cui si è cercato di spiegare le ragioni della mia presa di posizione sul matrimonio di mio cugino Valerio con sua cugina Francesca. Ho detto, e lo ripeto, che non ci sarebbe nulla di male se io e la Rizz andassimo insieme a quell’evento. In macchina. In chiesa. A tavola. La mia indignazione diventa autentico disgusto per il fatto che non si è esitato a coinvolgere in uno squallido gossip di stampo maschilista la giornalista Rizz cui rinnovo la stima e l'apprezzamento per il suo impegno". Ma ritorniamo alla “RizzNton” (così è stata subito nomignolata), partendo da Nicodemo Tempestazzingher che sull’Expresso di due settimane fa scoperchiò il pentolone: “Il pomeriggio del 20 aprile Lello usciva dall’ufficio a piedi, attraversava il Tevere in moto a velocità sostenuta e si infilava nel portone di un condominio ben frequentato, dalle parti del Cupolone, dove abita anche il sopra il ristorante Don Mignotte. Due amici ad aspettarlo di sotto, fino a sera inoltrata. Così, nelle ore pomeridiane, in cui di solito è tutta una girandola di contatti, uno dei maggiori latin lover capitolini preferiva far perdere le sue tracce, dileguarsi”.
E Lello finì nella casa di Alina. Che così replica ai sospetti: «Non ho intenzione di cambiare le mie abitudini di vita per timore che mi rifilino dei flirt. A casa mia si sono svolte, e si svolgeranno, riunioni tra amici, vengono persone che hanno bisogno di parlarsi in santa pace. Devo chiudere la porta di casa perché sono una donna per amico? Non esiste. Devo rinunciare a manifestazioni mondane nella mia Roma, dove Lello fa rutti da quando avevo quindici anni, solo per le chiacchiere romane? Non se ne parla proprio». Bene, brava, bis. Sì bis, perché sabato mattina alle ore 9, scrive la Stampa, “Toton Torello e Alex Rizz inaugureranno insieme con un’immersione, sabato a Ciriò Marina, l’area Protetta dell’oceddo. L’Area si trova tra Punta Alina e la Marinella e prende il nome da un preistorico villaggio situato un tempo sulla costa dell’isola e cantato da Nicodemo nell’Eneide. Tra i numerosi progetti che lì saranno realizzati, c’è quello denominato «Liberi di volare»…”
Lello taglierà il solito nastro ma sotto l’acqua, conciato da sub. E la romana Alina, che fa? Lo confida alla Mary: «Si immergerà lui. Io no, per me l’acqua è ancora troppo fredda. Ma certo non mancherò alla manifestazione».Tutto a posto. E niente in ordine: Perché su Ella, oggi in edicola, viene intervistata Donna Maria Teresa, cioè la mamma di Lello, che sull’onda del celebre telefilm Desperate Mothers così racconta la sua vita da mamma disperata al taccuino di Sara Fall'Aci:
Intanto, Mity, consigliere della Polisportiva S.Francesco, madre del famoo commercialista Toton Torel, dice: «Mio figlio è sempre fuori casa: se non mi fossi trovata altre occupazioni sarei diventata pazza», ammette. I suoi impegni, tutti legati allo sport e alla sua squadra del cuore, il Ciriò, si aggiungono alle incombenze domestiche. «Faccio la spesa e cucino, apparecchio e sparecchio». Un pò somiglia ai personaggi di Desperate Mothers? «Per niente. Le casalinghe del telefilm hanno almeno un paio di figli che figliano, io nemmeno uno». Ma se lui rimorchia, insomma, la famiglia che fa? «Lo sa bene Laura Tempestush e anch’io nel mio piccolo: la vita di Lello non conosce orari, sabati e domeniche in relax, ferie. Spesso, nemmeno i compleanni».

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