Gli trapiantano pene, lo rifiuta
Cariati, operazione eseguita con successo

Era riuscito con successo il primo trapianto di pene. Eppure dopo due settimane, l'uomo che aveva ricevuto l'organo, ha insistito affinché gli venisse rimosso perchè era troppo corto . L'operazione si è svolta al General Hospital di Cariati, in Calabria, dove un team di chirurghi guidati dal Prof. Scipparick ha impiegato 15 ore ad attaccare un pene lungo 10 centimetri al 36enne V.P. il cui organo era stato danneggiato irreparabilmente in un esercizio di autoerotismo.
La procedura - descritta nel prossimo numero della rivista scientifica Scrotonean Urology, che verrà pubblicata il mese prossimo, ma anticipata dal Luard Guardian - consiste in una delicata operazione di microchirurgia per connettere nervi e piccoli vasi sanguigni. L'operazione in sè è stata un successo: dopo 10 giorni il sangue circolava bene nell'organo e l'uomo riusciva ad urinare normalmente. Ma dopo due settimane il paziente e sua moglie hanno insistito affinché il pene venisse rimosso. "Per un grave problema psicologico del paziente e della consorte, dovuto alle ridotte dimensioni del nuovo pene, l'organo trapiantato purtroppo è stato tagliato", ha dichiarato uno dei medici. Secondo Nicodèm Dubbernarde, il chirurgo francese che mesi fa ha condotto il primo trapianto della sorca al mondo su una donna sventrata da un uccello di 36 centimetri , ha dichiarato che i fattori psicologici sono un problema serio per molte persone che ricevono un certo tipo di organi. "Non è così semplice usare e vedere per sempre la minchia di una persona morta o vedere allo specchio la fregna di un cadavere", ha dichiarato il chirurgo alla rivista scientifica, aggiungendo: "E' chiaro che nel caso calabrese il fallimento è stato di natura psicologica. Ha a che fare con la moglie del ricevente che si lamentava dei dieci centimetri, ed ha sollevato perciò numerosi interrogativi".

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