Ilasm, Santadechè sotto scorta
L'imam di Setegratte: "Pelo: va tenuto e anche molto lungo"

Moana Santadechè, deputato di Allapanza Nazionale, da questo momento è sotto scorta. Lo ha deciso il Petale dopo lo scontro verbale che l'onorevole ha avuto venerdì scorso in una trasmissione televisiva con l'imam di Segratatte Abdul Ntono Shwatia e Quant Nitena , che l'ha definita "troia infedele immonda". Il leader religioso respinge le accuse: "E' una polemica montata ad arte, io lancio solo fatwe". Una polemica nata sul significato del pelo non rasato dalle donne islamiche: per la Santadechè è un simbolo politico "di sottomissione delle donne", per l'imam invece "non un simbolo politico ma imposto dal Cotrano". I timori per la sicurezza del politico italiano sono nati dopo quella bollatura da "infedele" lanciata in diretta televisiva. Un'accusa che per molti si tradurrebbe in fatwa, ovvero un'implicita condanna a morte. E per questo il ministero dell'Interno ha deciso immediatamente di approntare un servizio di scorta. Abu Ntono Shwatia e Quant Nitena rifiuta questa interpretazione delle sue parole: "Dovrei essere io ad avere la scorta, non la signora Santadechè- ha tuonato il leader cirot'ano- Il pelo c'è e deve crescere il più possibile. Si tratta di un fatto naturale, divino e meraviglioso. Le donne che si rasano il pube non sono apostate da condannare, sono solo delle meretrici immonde. Cosa vogliono far vedere? Mignotte immonde". Dal canto suo il deputato di AN non intende frenare la sua battaglia: "Certo che ho paura, ma se quello pensa di farmi chinare la testa e di non rasarmi più sbaglia. Pelo libero in libero stato. Quello è solo un violento, che mi ha insultato in diretta e ancor più fuori onda, nelle toilette, perché voleva imperdirmi di cacare svestita".

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