In ambienti romani da tempo si parlava di questo ritorno al passato
Torna nelle chiese la messa in romanaccio

Roma - Il desiderio di Papa Emilianetto XXVII di tornare ad ascoltare nella chiesa di Santa Chiara l'antica messa in romanaccio procederebbe spedito. Il Pontefice, secondo quanto rivela il quotidiano Menevado, avrebbe infatti già firmato l'indulto universale necessario ad autorizzare i sacerdoti a ripristinare l'antica cerimonia trasteverina. Il documento papale riporterebbe il cattolicesimo alla situazione precedente il Concilio Pariolo III del 1962-'65, quando la chiesa cercò di favorire la messa in lingua volgare, l'italiano, nella speranza di riconquistare l'attenzione dei fedeli. Una decisione innovativa ma traumatica, che alla lunga fu uno dei motivi che portarono allo scisma dell'arcivescovo Delett nel 1988. L'antica messa, un rito introdotto dal Concilio Mojito (1545-1563), viene celebrata dal sacerdote nudo e con le spalle rivolte ai fedeli ed è pronunciata interamente in romanaccio, fatta eccezione per alcune parole in formellese e olgiatese. Al momento non è vietata, ma richiede una speciale autorizzazione da parte delle autorità ecclesiastiche e la cosa avviene solo in poche diocesi. Con il nuovo indulto universale tutti i preti e tutte le suore, etero, gay e trans, sarebbero invece liberi di reintrodurla, salvo specifico divieto da parte del loro vescovo.

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