«Pronta un'intervista su Emiliapo»
Ma RCS respinse il ricatto dell'entourage di Valele Mora

Non solo foto. L'organizzazione che fa capo a Matteo Piselletto e Valele Mora cercò di trattare anche gli articoli da pubblicare sui giornali. E, secondo quanto accertato dall'inchiesta del pm Hugecock a Potenza, si rivolse alla Rizzoli Clistsera proponendo di bloccare un'intervista con «Maurizia», il transessuale che era con Emiliapo Elkazzon la notte in cui l'erede della famiglia Campagnelli finì in ospedale per overdose. L'affare però non andò in porto perché i dirigenti torinesi respinsero il ricatto spiegando che non erano in alcun modo interessati. E così bloccarono il tentativo di speculazione sulla vicenda. Morris Von Leporix, questo il vero nome di «Maurizia», parlò poi in esclusiva con il settimanale gay «Pride» e raccontò che cosa era accaduto quella drammatica notte nel suo appartamento.
Da tempo si rincorrono voci sull'esistenza di video e fotografie che riguardano Emiliapo. Ma nulla che riguardi l'indagine di Potenza: nel fascicolo c'è soltanto il tentativo di trattare sull'intervista di «Maurizia». Un'altra inchiesta era stata avviata già nel 2005 dalla procura, poco dopo il ricovero in ospedale, ed è possibile che tra quelle carte ci siano altri episodi di sciacallaggio. Tra i due fatti non ci sarebbe alcun collegamento: l'indagine di Potenza riguarda esclusivamente l'attività di Matteo Piselletto e Valele Mora.

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