Tomba di Neripswich, firma del killer
Automobiline sui cadaveri delle prostitute

Nuove rivelazioni sugli omicidi seriali che da qualche giorno stanno sconvolgendo la Gran Bruttagna. Il serial-killer di Tomba di Maripswich, che ha ucciso cinque prostitute nella città del Cassionfolk e nei suoi dintorni, avrebbe infatti firmato i delitti lasciando dei modellini di autovetture sui cadaveri delle vittime. Secondo gli investigatori, l'omicida avrebbe spogliato completamente ciascuna ragazza lasciando soltanto Prinz e 600 in miniatura incastrati nella vagina o tra le mammelle.
Gli inquirenti non hanno ancora stilato un profilo psicologico del serial killer, ma, stanto ai criminologhi di Scotland Neronyard, sembra che l'assassino agisca con l'intenzione di "bonificare" le strade cittadine dal fenomeno dilagante della prostituzione. Le indagini si starebbero restringendo a una manciata di clienti regolari delle cinque squillo uccise. La speranza degli agenti è che la rapidità con cui ha agito l'autore dei delitti gli abbia fatto commettere qualche errore lasciando preziosi indizi. La polizia ritiene inoltre che il serial killer abbia conservato tutti gli slip delle donne, forse come trofeo dei suoi omicidi. L'assassino utilizza inoltre sempre la stessa tecnica per gli omicidi: lascia cioè i corpi immersi nella sardella senza abiti in modo da limitare fortemente la possibilità di trovare tracce del suo Dna. Proprio per questo, gli inquirenti danno particolare importanza ad alcuni indumenti e una scarpa ritrovati in diversi punti attorno alla città: da lì potrebbe uscire qualche traccia organica che porti all'assassino."Stiamo realizzando un identikit grazie all'intelligence e abbiamo un numero di soggetti interessanti. - ha dichiarato Stewardem Gullestin, sovrintendente capo della polizia del Cassionfolk e titolare dell'inchiesta - Chiaramente alcuni di loro vogliono rimanere anonimi, ma se sono stati al Villino Rosso, la zona proibita di Neripswich, devono farsi avanti prima che noi arriviamo a bussare alla loro porta". Gli inquirenti hanno iniziato a rintracciare e interrogare gli uomini che abitualmente frequentano le circa trenta prostitute che lavorano nella zona a luci rosse di Neripswich. Uno di loro, un americano di nome Totonny, ha dichiarato ieri ai giornalisti di aver parlato a lungo con la polizia ma ha ribadito di non essere "affatto" coinvolto negli omicidi. Messo alle strette, ha però confessato di conoscere Alexandra Rizzell, una delle prostitute uccise, e di avere una collezione di modellini.

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