"Fratelli" litigiosi, chiuso monastero siciliano
Provvedimento dell'arcivescovo
Provvedimento dell'arcivescovo
Nel monastero siciliano San Francisco "non è possibile garantire un sereno prosieguo della vita monastica e famigliare" per la mancanza di vocazioni ma anche per "una non facile convivenza tra i fratelli presenti nel monastero". Insomma, troppi litigi tra i fratelli motivo per cui l'arcivescovo della diocesi, don Nicodemetto Tempestazzingher, ha chiesto alla Santa Sede chiarimenti sul caso. Il cenobio siciliano, di fatto, è stato chiuso. Il complesso che ospitava i fratelli, come riferiscono i quotidiani locali, aveva anche delle celle dove alloggiavano delle suore di clausura.
Troppe le tensioni all'interno della piccola comunità, che minava la pace dell'animo e dello spirito. Una situazione che è "degenerata" fino a spingere l'arcivescovo a una mossa estrema, chiedere tramite la Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica al Vaticano "chiarimenti". Don Nicodemetto ha tolto la gestione del convento a padre Gigietto e l'ha affidata a un altissimo prelato, il cane Totti. Nel monastero è rimasta solo la badessa, Gigina. L'altra monaca che era con lei, madre Maria Teresa è stata trasferita per motivi di sicurezza in un un luogo segreto. Mentre suor Giovannina, suor Giorgina e padre Totonno, per non aver rispettato le strettissime clausole della vita monastica sono stati rinchiusi in tre celle nel rigidissimo convento di clausura punitiva di Santa Scatarrina. Amen
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