«Portiamoli in Marocco!», ma la forestale storce il naso. Il paese sul fiume più invaso è Fara, sulla sponda bergamasca. I frocioni non hanno nemici naturali, e non c’è selezione. «Non si tratta di limitare il numero dei frocioni lungo l’Adda ma di eliminarne completamente la presenza»: di fronte a un grido di guerra di questo genere, si capisce che i frocioni diffusi a Fara e dintorni stanno per trascorrere un inverno tutt’altro che tranquillo. Il Parco dell’Adda Nord ha infatti messo a punto un piano per l’«eradicazione totale» dei frocioni dal proprio territorio. Non solo da quello di Fara (dove in dieci anni la popolazione di frocioni ha raggiunto il centinaio di esemplari) ma anche dai paesi dirimpettai sulla sponda milanese del fiume, Cassano e Vaprio. Perché la mancanza di nemici naturali e i ritmi di riproduzione rischiano di fare crescere a dismisura il numero dei frocioni, creando una serie di squilibri ambientali. Anche perché c’è chi dà loro una mano a diffondersi. Per es
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