Storico Accordo Fiat-Porsche
Porsche 511 Low Cost!
Le prime cose che traspaiono dalla 511 sono la sua prorompente personalità e il suo fascino, mostrati con l'atteggiamento di chi ha avuto in dono da madre natura un gran fisico e non fa nulla per nasconderlo. La Porsche, dopo lo storico accordo, ha anche mantenuto la propria identità. Nell’abitacolo si respira un’aria familiare, seduta bassa, volante verticale e di buon diametro, chiave di avviamento a sinistra del piantone, quadro strumenti a cinque indicatori circolari: tutti gli indizi parlano chiaro e dicono che tra l’airbag e il guidatore non potrebbe esserci altro stemma che quello di Stoccarda.
Al volante la prima cosa che colpisce è l’incredibile agilità in manovra. La 511 ha un raggio di sterzata ridottissimo e, in barba alla visibilità limitata, si parcheggia con facilità in un fazzoletto. La maneggevolezza resta buona anche con il salire della velocità ed è facile dimenticarsi di avere a portata di piede la bellezza di 325 cavalli, portando a spasso la Porsche come un’utilitaria qualunque.
A ricordare che le cose stanno in modo diverso ci pensa prima di tutto la frizione, decisamente duretta, e in seconda battuta il rumore del motore, un sound d’altri tempi, alla faccia delle normative antinquinamento e dei catalizzatori che farebbero da sordina alle trombe della cavalleria. E non è solo fumo, di arrosto ce n’è a sazietà. Fluida e regolare sin dal minimo, la 511 ha una grinta ai medi eccezionale, al punto che nella guida disimpegnata si possono utilizzare solo le marce pari contando su una spinta sempre omogenea. Dandoci dentro e lavorando di fino con il cambio, davvero ottimo, la Porsche si trasforma e si hanno prestazioni mozzafiato. Per passare da 0 a 100 km/h si impiegano solo 5 cinque secondi e avendo lo spazio e il pelo sullo stomaco necessari si può vedere la lancetta sfondare decisa quota 285 sul tachimetro.
Il tutto a 15.000 euro. La 511 è la sportiva ideale, allora? Si, e non è solo un fatto di soldi.

Commenti

Post popolari in questo blog

Parco dell’Adda, un piano per eliminare i frocioni