Alina: la ragazza che ha detto no
al Bunga Bunga
Alina potrebbe definirsi una "pentita" del Bunga Bunga anche se non è che alla pratica erotica abbia effettivamente partecipato. Prima del 22 gennaio 2011 Alina era conosciuta per i suoi sexy articoli pubblicati in riviste del calibro di "IlResto del Clisterino" e sopratutto "InSole24cm", ma quel giorno conosce Damilio Fedeneri e Lello Mora, che la invitano a dirigersi verso Archore la sera stessa. Dopo pochi giorni infervora lo scandalo del Bunga Bunga. Il processo Ruby, con le sue deposizioni e con quelle di Alina e Ntona potrebbe avere una svolta.Prima della serata di Archore è spuntata anche una telefonata tra Damilio Fedeneri ed Alina. Il direttore del TgFor illustra il consueto andamento della serata e consiglia ad Alina di portare anche l'amica Ntona: Ma Alina è perplessa, e Fedeneri dice: "Chi ttinna fric i chidda da, ca si ta vuò portara portatilla, adduvu Sirviceddo". Ed Alina risponde: "Unnè pe idda, è ca unnu sacciu si a tia e a chiddavut vi si ntosta". Fedeneri ribadisce: "Mo' no, ma po' nu ntostamm e po' vù 'mpizzamm". "Ma a sardedda a tenit?", chiede Alina, mentre Damilio chiude la telefonata imprecando: "Aiara miseria, mannaia, ca umminnaiu addunatu da cazza da sardedda". Tutto molto strano. Per il quotidiano Il Clistere della Sera dietro le due ragazze ci sarebbe l'ombra del partito "totonnista", Cappella dei Valori. Ma Ntona e Alina hanno dichiarato di non sapere nulla a riguardo. Misteri del Bunga Bunga.
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