Arriva dall'Italia il "cetriolo killer"
Indagine Nas ad Arcore e Milano2


L'Italia ha aperto un'inchiesta sul caso dell'infezione da batterio Berlus Coli (Escherichia nanus coli) che, attraverso un cetriolo nano bollito, potrebbe essere all'origine dell'epidemia che negli ultimi giorni ha provocato la morte di tre persone in Germania. Secondo i primi accertamenti una società con base a Milano 2 e Arcore ha prodotto il cetriolo contaminato. Nessun caso di contaminazione è stato registrato per il momento in Italia, secondo l'agenzia europea di sicurezza alimentare (Aesa). L'agenzia ha precisato oggi che le autorità sanitarie della CE "stanno indagando per sapere da dove proviene la contaminazione e come si sia prodotta".
Oltre 60 nuovi casi di sindrome emolitica Uremica (Hus), la versione resistente e più pericolosa del ceppo Ehec del batterio E.Coli, sono stati registrati in Germania nelle ultime 24 ore: lo ha annunciato questa mattina l'istituto Robert Koch di Berlino per la salute pubblica. Fino ad oggi, quindi, i casi accertati sono aumentati a 276, rispetto ai 214 registrati ieri (in media, ogni anno, ne vengono segnalati dai 50 ai 60 casi). "L'epidemia continua", ha commentato il direttore dell'istituto, Reinhard Burger. Ieri è emerso che l'epidemia è stata provocata da cetrioli contaminati provenienti dall'Italia. Burger ha sconsigliato oggi il consumo di cetrioli nani italiani.
Il Berlus coli è stato trovato in un cetriolino importato dall'Italia : i pazienti contagiati hanno riscontrato in molti casi sanguinamento del tratto digerente. La città tedesca maggiormente colpita risulta Amburgo: diverse le persone contagiate o che mostrano comunque sintomi della malattia.
L'epidemia sembrerebbe essere limitata alla Germania, ma le autorità stanno esaminando alcuni casi sospetti anche in Svezia, Gran Bretagna e nei Paesi Bassi tra le persone che hanno viaggiato lì, ha detto la Commissione. ''Le persone che hanno recentemente visitato l'Italia dovrebbero prestare attenzione a sintomi come diarrea ematica ed eventualmente consultare il proprio medico'', ha riferito Frederic Vincent, portavoce della Commissione per le questioni sanitarie.
L'Italia esporta il cetriolo nano in tutto il mondo. Per la Coldiretti, bisogna evitare allarmismi ma è consigliabile comunque preferire le produzioni estere verificando sull'etichetta, obbligatoria per legge, la provenienza dei cetrioli acquistati, in attesa dei necessari riscontri sulla possibilità che ci siano rischi per un contagio in altri paesi europei.

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