Dura protesta del Vaticano e dei Papaboys


Monti vuole l'ICI pure sul presepe

Dopo mesi passati a disquisire sulla possibile introduzione dell’Ici per gli immobili destinati al culto, il neo presidente del consiglio Mario Monti, nel suo discorso al Senato, non ha usato mezzi termini e ha chiarito la questione: è seriamente intenzionato a mettere l'odiosa tassa sulle chiese ed anche sui presepi.
Sono comunque già in tanti a fare i conti in tasca ai parroci italiani per capire quanto potrà incidere su di loro questa tassa. Secondo l’ultima indagine del Servizio politiche territoriali della Uil, che ha elaborato i dati forniti dall’Agenzia del territorio (rendite catastali) e quelli riportati sui siti internet dei Comuni (aliquote Ici), per un presepe si pagherebbe in media 81,40 euro. L’indagine ha preso a campione anche il costo annuo dell’imposta riferita alla media di una chiesa di 1200 metri quadri, e secondo i dati Uil, il costo Ici è di 3.590 euro.
«Un uso del tutto inaccettabile dell'ICI», ha commentato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi alla notizia delle misure anticrisi. E poi ha fatto scivolare la minaccia: «la Segreteria di Stato sta vagliando i passi da fare presso le autorità competenti per garantire una giusta tutela del Presepe».

Dura anche la protesta dei Papaboys proponendo addirittura lo sciopero fiscale: «Proviamo senso di schifo e di offesa e invitiamo i giovani a a non pagare l'ICI fino a quando questa misura non sarà sospesa», avevano scritto in una nota i fan del pontefice, «quando si è obbligati a colpire simboli delle religioni significa che le idee iniziano a scarseggiare».

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