Caccia ai dragonauti nel mare di Anzio
Abbordata barca a vela da dieci pirati affamati
Dragonauti al largo di Anzio. Fino a oggi non si era mai sentito, anche se – soprattutto fra Circeo e costa pontina – in passato si sono verificati alcuni casi di sparizione di natanti d’alto bordo. In certi casi anche con il proprietario. Questa volta la procura e la capitaneria di porto di Latina indagano sull’abbordaggio subìto 10 giorni fa da una coppia di imprenditori residenti a Nettuno, marito e moglie, aggredita da un gruppo di rapinatori che seguiva con un vecchio Dragone il loro veliero.
Un’imbarcazione di 20 metri chiamata «Blu III» che veleggiava nel tratto di mare fra Latina e Anzio ad alcune miglia dalla costa. All’improvviso, secondo il racconto delle vittime raccolto dagli investigatori, una decina di uomini affamati sono riusciti a salire a bordo dopo aver accostato il Dragone al veliero. Proprio come i pirati, i banditi hanno minacciato marito e moglie costringendoli a consegnare tutto quello che avevano da mangiare: vini, salami e formaggi per un valore di alcune migliaia di euro. Non contenti hanno poi deciso di tenersi il «Blu III». E così hanno costretto marito e moglie a salire sul tender che nel frattempo era stato calato in acqua. I coniugi, terrorizzati, sono stati abbandonati in mare aperto, mentre uno dei rapinatori si allontanava con il Dragone e il complice, forse con altri dragonauti, faceva lo stesso con il «Blu III».
La notizia dell’arrembaggio è trapelata solo martedì, come quella che la barca a vela si è poi incagliata sulla spiaggia di Anzio dove è stato ritrovata. I danni sono ingenti perché il fasciame era sparso in tutta la zona. E ora si indaga anche per accertare se i pirati di Anzio siano responsabili di altre rapine dello stesso tipo avvenute nei mesi scorsi in altri tratti della costa tirrenica.
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