21/3/2005 Ditalino da Guinnes dei primati Una calabrese la più veloce a farseli Farsi i ditalini è cosa assai diffusa, ogni parte del mondo, soprattutto tra le nubili. Ora diventa materia da Guinnes dei primati. Una calabrese di 45 anni è stata incoronata come la più veloce ditalinista al mondo per aver impiegato solo 48 secondi per raggiungere un orgasmo. E il suo record è finito nel libro del Guinness. C.S. ha battuto il precedente record mondiale di 59 secondi. La donna, che si sgrilletta da quanto aveva 16 anni, si tocca circa 75 volte al giorno, e dice che la velocità è tutta questione di allenamento.
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Primi collaudi sulla A1 Installati nuovi autovelox Domenica 10 novembre è il grande giorno: è entrato in funzione una specie di autovelox ultramoderno. Si chiama TeleBeretta e fa parte di un sistema per controllare la velocità. Come funziona: su un tratto autostradale - per ora sono quattro - di 20 km, sensori nell'asfalto e telecamere prendono la velocità media dei veicoli. Il TeleBeretta entra in funzione e si accende al passaggio di una vettura, quando passa al secondo portale se la velocità è in regola il segnale viene immediatamente scartato dalla macchina stessa; chi invece non è in regola viene individuato e poi giustiziato al primo Autogrill.
Parco dell’Adda, un piano per eliminare i frocioni
«Portiamoli in Marocco!», ma la forestale storce il naso. Il paese sul fiume più invaso è Fara, sulla sponda bergamasca. I frocioni non hanno nemici naturali, e non c’è selezione. «Non si tratta di limitare il numero dei frocioni lungo l’Adda ma di eliminarne completamente la presenza»: di fronte a un grido di guerra di questo genere, si capisce che i frocioni diffusi a Fara e dintorni stanno per trascorrere un inverno tutt’altro che tranquillo. Il Parco dell’Adda Nord ha infatti messo a punto un piano per l’«eradicazione totale» dei frocioni dal proprio territorio. Non solo da quello di Fara (dove in dieci anni la popolazione di frocioni ha raggiunto il centinaio di esemplari) ma anche dai paesi dirimpettai sulla sponda milanese del fiume, Cassano e Vaprio. Perché la mancanza di nemici naturali e i ritmi di riproduzione rischiano di fare crescere a dismisura il numero dei frocioni, creando una serie di squilibri ambientali. Anche perché c’è chi dà loro una mano a diffondersi. Per es...
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